IN QUESTA CASA
FEDERICO NIETZSCHE
CONOBBE LA PIENEZZA DELLO SPIRITO
CHE TENTA L'IGNOTO
LA VOLONTA' DI DOMINIO
CHE SUSCITA L'EROE
QUI
AD ATTESTARE L'ALTO DESTINO
E IL GENIO
SCRISSE "ECCE HOMO"
LIBRO DELLA SUA VITA
A RICORDO
DELLE ORE CREATRICI
PRIMAVERA AUTUNNO 1888
NEL CENTENARIO DELLA NASCITA
LA CITTA' DI TORINO
POSE
15 OTTOBRE 1944 A. XXII E.F.
La biografia di Nietzsche ci descrive una personalità tormentata. Egli vuole ampliare senza sosta le sue conoscenze, è diviso fra l'amore per la musica e quello per la filologia classica (che lo conduce ad approfondire l'analisi delle opere di Platone), ma anche desideroso di conoscere da vicino gli eventi storici. Titolare a Basilea di una cattedra di lingua e letteratura greca, durante la guerra franco-prussiana del 1870 si arruola come infermiere volontario ed esce sconvolto da quella pur breve esperienza, viaggia in Italia e in Svizzera, in Francia subisce una dolorosa delusione amorosa, nel 1888 approda infine a Torino, città che egli apprezza particolarmente, nella quale è colpito da una grave crisi di follia (è oggi oggetto di discussione fra gli studiosi il fatto che tale crisi sia stata scatenata dall'aver assistito al violento maltrattamento di un cavallo da parte di un cocchiere). Dalla fine del 1888, comunque, Nietzsche non è più in grado di controllare i propri comportamenti e viene ricoverato in varie cliniche psichiatriche situate in Svizzera e in Germania. Progressivamente perde la capacità di muoversi e di esprimersi. Muore a Weimar nel 1900.